Considerazioni puramente random

5 novembre 2016

 

Ce l’ho fatta: ho superato sana e salva il mio primo mese nordico. E – devo ammetterlo – solo l’ultima settimana, forse dieci giorni, ho iniziato davvero a rendermi conto di essermi ambientata bene. Posso sopravvivere senza Google Maps in varie situazioni, passo dall’italiano all’inglese – e viceversa – senza nemmeno accorgermene, non arrivo stanca già alle 8 di sera, e così via. Tutti segni molto importanti! Settimana prossima finisco il corso di Dutch (cinque settimane assai intense, ve l’assicuro) e poi l’obiettivo sarà quello di comprare giornali e memorizzare parole su parole. Il corso di rowing procede fino a metà dicembre, ma dopo due lezioni già mi sento la padrona dell’Amstel. Coordinazione con le altre tre rematrici assai discutibile, ma il fascino di passare – al buio – sotto i ponti illuminati di Amsterdam e di farsi superare da tante barche, barchette, traghetti e quant’altro è incredibile.

Quando la distanza per la bicicletta è troppo lunga…

Osservazione positiva del mondo nederlandese: i trasporti. Con una chip card ricaricabile viaggi tutta l’Olanda senza dover ogni volta comprare il biglietto. La passi all’entrata, la passi alla discesa, e ti scala i soldi. Punto. Niente fila alle macchinette o alla biglietteria, niente biglietto da dover comprare online per evitare le code. Nulla. I treni sono silenziosi e non c’è nessuno che urla e rompe le scatole (credo siamo tutti d’accordo: il livello di nervosismo durante un viaggio Trenitalia, Frecce totalmente incluse, può raggiungere livelli elevatissimi). E poi – anche durante il weekend – c’è un treno ogni 15 minuti massimo. E minimo credo qualcosa tipo 2 minuti! Puoi vivere una vita che non sia completamente dipendente dagli orari dei trasporti.

Botte di autostima

Osservazione positiva nr 2 – forse inutile per voi, ma assolutamente non per me: sono tutti alti. Uomini, donne, vecchi, bambini. E vivere, per la prima volta, in un mondo nel quale tre quarti delle persone sono alte come te o più da grandi soddisfazioni. A partire dal banalissimo fatto di non sentirti a disagio quando decidi di metterti delle scarpe col tacco e poi – non appena ti trovi in mezzo ad altre persone – ti sembra di essere su dei trampoli. E poi posso comprare vestiti taglia S che mi vanno alla perfezione, auto-convincendomi che il mio corpo migliora con l’età invece che peggiorare (e quindi poi mi abbuffo di stroopwafels e di bitterballen, perché tanto il culone come loro non mi verrà mai vero?). Come se non bastasse, per la prima volta in vita mia ho comprato dei calzini da donna che non diventano la metà del mio piede dopo il primo lavaggio. Quando tornerò in Italia avrò eliminato tutti i miei calzini da uomo che – al momento – posseggo orgogliosamente.

Take optimism with care

Per il prossimo post troverò almeno cinque cose negative, giusto per compensare un po’ e limitarmi con l’entusiasmo!

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